20 Lire Vittorio Emanuele II
I primi marenghi d’oro ad essere diffusi in Italia sono le monete da 20 lire volute da Vittorio Emanuele II.
Essi sono tutti dello stesso tipo e presentano sul Dritto la testa nuda del re rivolta a sinistra, intorno la scritta Vittorio Emanuele II. Sotto al collo il nome dell’incisore GIUSEPPE FERRARIS ed alla base la data di coniazione. Sul Verso lo Stemma Sabaudo contornato dal collare dell’Annunziata (simbolo del Supremo Ordine della Santissima Annunziata, massima onorificenza di Casa Savoia e del regno d’Italia) circondato da due rami d’alloro. Tutto intorno la legenda “Regno D’Italia”, in basso il valore “L.20” e il segno di Zecca, il taglio è rigato con assi alla francese.
Le Zecche incaricate per la produzione di queste monete furono: dal 1861 al 1870 la zecca di Torino. Dal 1870 fino al 1878 le zecche di Roma e Milano. I segni di zecca riportati sul retro a fianco al millesimo sono: T (Torino), R (Roma) ed M (Milano).
I Marenghi di Vittorio Emanuele II furono prodotti ininterrottamente fino al 1878, anno della dipartita del Sovrano. A causa dell’elevato numero di pezzi in circolazione, tranne alcune date, il loro valore è pari a quello dell’oro contenuto (5,80 gr.). Alcune date però sono di scarsa reperibilità per il basso numero di pezzi prodotti, pertanto possiedono un valore numismatico ben oltre quello dell’oro contenuto.
Ad esempio, sono rari gli esemplari coniati da Vittorio Emanuele II dal 1870 al 1872, 1874 e 1875, è rarissimo invece il 1873 (Zecca di Roma): se vogliamo però includere fra i Marenghi tutti i 20 Lire di Vittorio Emanuele II, è degna di nota anche la rarità dell’esemplare coniato nel 1861. Bisogna fare molta attenzione però ai marenghi rari perché, come spesso purtroppo accade per qualsiasi altra moneta di valore, un gran numero degli esemplari circolanti sono riconi prodotti da abili dai falsari, anche dell’epoca.