20 Lire Umberto I
Il Marengo d’oro 20 Lire di Umberto I cambiò rispetto a quella del precedente regnante e la zecca ufficiale abilitata alla sua produzione è stata solamente quella di Roma.
Al Dritto è raffigurata l’effigie del Re d’Italia Umberto I, testa nuda rivolta verso sinistra, con in basso e sovrapposta alla base del collo la firma dell’incisore “SPERANZA”. Lungo il contorno è impressa l’iscrizione circolare (LEGENDA) “UMBERTO I RE D’ITALIA”. Nella parte inferiore invece è presente il millesimo (l’anno di conio) ed esternamente si trova un motivo formato da una serie di piccoli coni.
Al Rovescio è inciso al centro lo stemma coronato dei Savoia, contornato dal collare dell’Annunziata (l’Ordine della Santissima Annunziata è la più alta onorificenza di Casa Sabauda) circondato da una corona costituita da un ramo di alloro da un lato ed uno di quercia dall’altro. Lo stemma dei Savoia divide l’indicazione del valore “L 20”, con la “L” a sinistra e “20” a destra.
Nella parte superiore, posta tra i due rami, è presente la Stella d’Italia (il simbolo “patrio”, cioè la rappresentazione allegorica della terra italiana). Al di fuori della corona, in basso ad ore sette vicino al bordo, si trova il segno della zecca di Roma “R”. Più esternamente, come per il dritto, è presente il motivo formato da una serie di piccoli coni. Il bordo della moneta è zigrinato e gli assi sono alla francese.
I Marenghi italiani di Umberto I sono stati coniati in circa 8.763.000 esemplari negli anni: dal 1879 al 1886, 1888, 1889, 1890, 1891, 1893, 1897.
Le date rare dei Marenghi Umberto I del: 1882, 1883 (se in oro rosso), 1884 e 1885 (se in oro rosso), 1889, 1890 (se in oro rosso), 1891 (se in oro rosso) e 1897. Come spesso accade per qualsiasi moneta di valore, anche i Marenghi rari di Umberto I possiedono numerosi falsi in circolazione. Sostanzialmente sono esemplari identici, in dimensioni, peso e titolo, agli originali e messi in circolazione da falsari dell’epoca, pertanto privi di valore numismatico.